Le coste della penisola salentina nascondono numerose grotte millenarie dotate di un fascino spettacolare, che fanno del Salento un’importante fonte di reperti storici e archeologici. Percorrendo il versante adriatico, incontriamo, nei pressi di Roca Vecchia, la Grotta della Poesia, un paradiso naturale che conserva notevoli testimonianze archeologiche.
Quando il blu delle acque dell’Adriatico lambisce la terra del Salento esplode la poesia. La Grotta della Poesia in località di Melendugno è uno spettacolo che lascia di stucco: il blu intenso del mare che si infrange nelle rocce carsiche della cava. Si narra di una principessa dalla bellezza disarmante che andava a fare il bagno nelle acque blu della grotta. La sua bellezza portò molti poeti da tutto il mondo nella grotta ad ispirarsi per i loro versi. Oggi la grotta è una delle dieci piscine naturali più belle al mondo e una delle mete più raggiunte del Salento.
Proseguendo verso sud e oltre passando Otranto, è possibile ammirare la Grotta della Streghe, la Palummara e nei pressi di Porto Badisco, che secondo la leggenda è stata la prima tappa in Italia del viaggio di Enea. La Grotta dei Cervi, risalente all’era Neolitica, importante monumento d’arte pittorica rupestre.Castro presenta due importantissime grotte: la Grotta Romanelli, d’età Paleolitica, in cui sono stati ritrovati i primi graffiti simbolici a sfondo sessuale che si conoscano; e la Grotta della Zinzulusa , un’enorme bocca a pelo d’acqua, il cui nome è dovuto alle innumerevoli conformazioni stalattitiche e stalagmitiche che ricordano forme di stracci appesi e che offre uno splendido spettacolo di luci e trasparenze.
Il grande protagonista della flora salentina è l’albero di ulivo, che si presenta un po’ ovunque, con ampissime distese ricche di alberi. Lungo le coste prevale la macchia mediterranea, arbusti capaci di resistere naturalmente anche ai torridi climi estivi, intervallato da fiori spontanei quali la ginestra, il fenicio e il lentisco.
Altra caratteristica e predominante flora salentina è l’uva, le lunghissime distese di vigneti nelle campagne di questa terra piena di risorse agrarie contornata dai famosi muretti a secco.
La viticoltura in questa regione ha svolto un ruolo di primaria importanza per lo sviluppo. Anche oggi, benché esistano comparti economicamente più redditizi, la coltivazione della vite continua a rivestire un ruolo di rilievo nell’economia agricola di buona parte del territorio salentino, potendo vantare una varietà di uve tipiche di indiscussa qualità. Tra i vitigni a bacca bianca va citata la malvasia bianca, che concorre alla produzione dei vini riconosciuti con le denominazioni di origine tipica, dalle straordinarie qualità organolettiche.
Tra i vini più famosi vi sono il Negroamaro e primitivo di Manduria da degustare nelle svariate cantine con aggiunta di degustazioni di cibo locale.